Ciao a tutti, arpisti e non,
oggi avevo in mente di dare quelche consiglio agli allievi che per la prima volta si affacciano al mondo dell’arpa e della musica. Questi vi permetteranno di creare un rapporto sereno e duraturo con il vostro maestro e di crescere constantemente nella pratica dello strumento.
Il primo consiglio è: trovate un maestro!
Lo so che avre un insegnante costa, ma da soli la strada è difficilissima. Certo, non è impossibile, ma dovreste avere una tale attenzione ai dettagli, ai difetti e alla costanza che vi passerebbe la voglia di suonare.
Il maestro, invece, fa il rompiscatole per lavoro. È compito suo criticare continuamente, raddrizzare e (a volte capita) sgridare.
Lui (o lei) osserva con occhio critico, con un filtro dato da anni di esperienza nel suonare, nello sbagliare, nel fare male le cose… e quindi sa subito se l’allievo sta ripetendo i suoi errori. Se è un bravo maestro, l’allievo sarà un libro aperto. Capirà quando, come e perché si può essere tesi; come sciogliere le contratture; si accorge immediatamente se si fa un errore anche solo per un attimo e insisterà fino a che non lo non sarà messo a posto.
Infine, una volta aver imparato a conoscere lo studente a fondo, saprà anche portarlo a scoprire i propri gusti e le proprie inclinazioni. Insegnerà a parlare attraverso lo strumento ancora prima che con la bocca.
Detto questo, di maestri di arpa irlandese ce ne sono pochi e spesso non sanno quello fanno, quindi vi toccherà metterli alla prova. Chiedete loro di suonare qualcosa o di leggere un brano. Se è reticente, è perché non è sicuro di sé, quindi o non è capace o non ha esperienza. In questo caso: scartatelo.
Mentre suona osservatelo. Vi sembra rilassato? Vi sembra che “suoni strepitosamente bene”?
Perché solo “bene” non basta. A chi prende uno strumento in mano per la prima volta, qualsiasi cosa sembra suonata bene. Come un attore deve saper leggere un libro, un musicista deve saper leggere la musica. Come farebbe altrimenti ad insegnarvi una cosa che non sa?
Infine, il prezzo. Fidatevi quando dico che sotto i 20 euro a lezione è raro che troviate un bravo insegnante (a meno che non siate in una scuola). Anche i maestri devono imparare ad insegnare e se chiedono poco è perché devono ancora fare la gavetta. Questo non vuol dire che 50 euro a lezione sia un prezzo giusto, né che più alto è il prezzo migliore sarà la qualità, anzi. Chi chiede quella cifra spesso non insegna per passione, ma per spillare soldi.
Secondo consiglio: prendete un’arpa.
Sembra ovvio, ma non lo è. Spesso mi capitano allievi che mi dicono “Ma costa troppo. Non posso fare senza?” Beh, se quello che volete è ritrovarvi dopo sei mesi al punto di partenza e ricominciare ogni settimana da capo, va bene, ma non so quanto possa essere divertente.
Non si può imparare a suonare senza esercitarsi a casa propria. È verissimo che le arpe costano tanto, ma esiste anche l’affitto. I produttori di arpe hanno la possibilità di affittarle per un periodo più o meno lungo e a prezzi convenienti. Inoltre alcune danno la possibilità di scontare i soldi dell’affitto dall’acquisto di un nuovo strumento.
Esempio: Prendete in affitto un’arpa per un anno a 500€ e poi decidete di comprarla e il suo valore è di 1500€. Se il produttore è d’accordo, siccome tutto sommato quell’arpa l’avete tenuta voi per un anno, può decidere di vendervela a 1000€ e di usarne un’altra per gli affitti.
Quindi non avete scuse.
Se volete comprarla chiedete al vostro maestro di accompagnarvi a sceglierla o cercate un professionista disposto a venire in negozio con voi. L’arpa non deve avere difetti di fabbricazione, come ronzii, crepe, corde sorde, meccanica non registrata, e via dicendo. Voi ancora non avete abbastanza esperienza per cogliere tutti i difetti, ma un musicista con quindici anni di professione alle spalle sì, quindi fidatevi di un esperto. Ho scritto precedentemente un articolo a riguardo che può aiutare. Potrete trovarlo qui.
Terzo consiglio: lezioni settimanali.
Per esperienza personale posso dirvi che è difficilissimo mantenere una buona costanza nello studio senza vedere il maestro almeno una volta a settimana. Se si fa passare troppo tempo tra una lezione e l’altra, i difetti si fissano ed è difficile metterli a posto. Non ci si ricorda le cose e ci si annoia a studiare troppo gli stessi esercizi.
Inoltre, non si instaurerebbe quel prezioso legame allievo/maestro che solo chi studia musica conosce. È un rapporto che spesso va oltre il semplice “ti insegno ad usare un’arpa”. La musica è scuola di vita, passione, emozioni da esporre mentre si suona. Il maestro diventa quindi un po’ il “confessore” della situazione, soprattutto se gli sta a cuore che l’allievo suoni serenamente.
Quarto consiglio: il solfeggio.
Lo odiano tutti, compresa me stessa all’inizio, eppure senza di esso non si va da nessuna parte: vi insegna non solo a leggere le note e i valori, ma a capire il ritmo e decifrare i brani che dovrete poi suonare. Quindi pretendete che almeno le basi vi vengano insegnate, altrimenti dovrete prendervi un insegnante apposta.
Quinto consiglio: comprate un metronomo.
È odioso anche quello, ma come il solfeggio è fondamentale imparare a seguire un ritmo che non stia nella vostra testa. Il metronomo vi mette su dei binari fissi e, anche se all’inizio vi sembrerà assurdo, vi faciliterà lo studio una volta imparato ad usarlo. Persino l’espressività sarà più facile da imparare se non dovete preoccuparvi di tenervi il tempo da soli. Anche qui, chiedete al vostro insegnante di farvi suonare a metronomo durante le lezioni di tanto in tanto. Se il maestro ha imparato ad usarlo, si accorgerà di ogni volta che uscirete anche di poco dai binari.
Di metronomi ne esistono di ogni tipo: classico, elettronico e persino sotto forma di applicazione, quindi non avete la scusa del prezzo.
In fin dei conti la musica, come lo sport, necessita di allenamento costante e di un buon insegnante, altrimenti si rischia di perdere interesse e magari anche di farsi male.
Detto questo, buona ricerca dell’insegnante e buon viaggio nel mondo dell’arpa!
Scrivete pure nei commenti le vostre opinioni, le vostre esperienze e se avete degli altri consigli. Sono sempre felice di confrontarmi!