Concerti Online? Assolutamente sì.

Oggi, giovedì 12 marzo 2020, inizierò una piccola serie di concerti online.
Essendo in piena emergenza COVID-19 (per chiunque fosse rimasto fuori dal mondo in questo periodo, trattasi della pandemia di Coronavirus partita dalla Cina un po’ di tempo fa) ed essendo letteralmente TUTTO chiuso (bar, ristoranti, negozi comuni… confini lombardi ed altro) c’è la necessità di trovare nuovi modi per non annoiarsi e per rendere costruttivo il tempo di reclusione in casa.



INFO: giovedì 12 e sabato 14 marzo alle 17, sulla mia pagina facebook: qui.


Le varie scuole hanno chiuso al pubblico, comprese quelle di musica, e così i docenti si sono dovuti attrezzare per tenere lezione online con skype o what’s app, io stessa ne ho già tenute alcune e per un bel po’ di tempo si continuerà così

Tuttavia, pulire casa, giocare ai videogiochi, studiare, leggere e perdere tempo su facebook non mi basta e così, tra le varie iniziative strampalate e a volte utili (come le fiabe per bambini online) mi è venuta un’idea: ma un concerto online?
Voglio dire, tanto i concerti sono bloccati e di “dindi” non ne entrano lo stesso, quindi tanto vale offrire gratuitamente un po’ di musica a chi, come me, in questi giorni si sta annoiando.

L’iniziativa, attraverso i post e i due eventi su facebook, ha già raccolto un inaspettato successo, tanto che ho notato che altri arpisti amici miei hanno organizzato subito degli eventi come il mio, per esempio Fabio Rizza ed Adriano Sangineto hanno in programma degli eventi per sabato 14 e lunedì 16.

Ammetto di essere felice di aver dato vita ad un piccolo movimento sociale che possa aiutare il prossimo in questo periodo di noia e grande cautela e preoccupazione. Certo, noi musicisti non possiamo paragonarci minimamente ai medici ed infermieri, nonché forze dell’ordine che ci stanno mettendo corpo e anima nel loro lavoro (penso alle recenti, folli, rivolte delle carceri o a certe persone che, stufe di aspettare in coda le cure, decidono di sputare in faccia ai medici, esponendoli così al contagio: totale follia e mancanza di bastonate sui denti). Però, attraverso il nostro lavoro, sempre più privato della sua connotazione professionale, possiamo donare un sorriso, un momento di pace e distrazione, possiamo donare bellezza e cultura a tutti, malati compresi, e far riscoprire il valore di questo mestiere (che lasciato chiuso in una stanza perde molto del suo valore) anche a chi pensa che senza arte, musica e teatro si viva bene lo stesso.

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